Nel confronto tra Canon 600D e Nikon D5100, probabilmente la sfida veniva vinta da Canon. Certo Nikon aveva un sensore migliore, ma la proposta Canon sembrava comunque più completa ed equilibrata. Questo non volesse dire che la proposta Canon fosse migliore di quella Nikon, ma che semplicemente potesse essere potenzialmente più valida, che all’epoca era anche leggermente più economica. Nel 2012 Canon ha deciso di rinnovare questa sua offerta introducendo sul mercato la nuova macchina fotografica Canon 650D.
Questa nuova fotocamera, come da tradizione di casa, non va a sostituire il modello antecedente, ma piuttosto ad affiancarlo, mandando invece in pensione il ben più datato 550D. La scelta non è nuova, ma sempre assai discutibili, non fosse altro che le differenze introdotte tra un modello e quello successivo sono davvero minime. Dal passaggio dalla 550D alla 600D c’è stata l’introduzione del display orientabile. Dal passaggio dalla 600D a questa 650D l’unica introduzione di rilievo può apparire solo nei controlli touch screen. Certo è stato aggiunto anche il nuovissimo sensore Hybrid CMOS, ma nella sostanza cambia poco rispetto a quello vecchio, se non per una maggiore presenza di pixel che migliorano l’autofocus.
Novità? Poche, ma buone
Quindi come dicevamo prima questa Canon 650D ha il display touch screen, la prima DSLR a possederne uno, una soluzione ormai diventata tanto moderna quanto comune per altri tipi di dispositivi. Molti puristi potrebbero odiare questa nuova introduzione, ma sono comunque certo che gli amanti della fotografia o i veri professionisti sceglierebbero comunque fotocamere più all’avanguardia, che ancora non hanno ottenuto tale “upgrade”. Basti pensare alla possibilità di girare i video, all’inizio i puristi si sono uniti in rivolta, ma adesso avere una fotocamera che non gira i video e come possederne una che non scatta le foto.
Il motore AF di questa Canon 650D è a 9 punti, tutti a croce, e la macchina fa uso del nuovissimo processore Digic 5, con una maggiore velocità di scatto che passa dai 3,9fps del modello 600D ai 5fps di questo modello. In sostanza, anche se a vederla sembra assolutamente identica al modello precedente, questa nuova Canon 650D potrebbe comunque riservare delle sorprese sotto il “cofano”. Come avrai potuto vedere dalle foto distinguere la 600D dalla 650D è un’impresa non da poco. Peso, dimensioni e forme sono identiche, anche la disposizione di tasti e comandi è rimasta invariata. Non che ci sia niente di male in tutto questo, anzi avevamo già apprezzato a suo tempo forme ed ergonomia del modello precedente, ma da questa 650D era lecito attendersi qualcosina in più, non fosse altro per il fatto che si tratta comunque di un modello nuovo e venduto a prezzo pieno.
Avanzamento lento
Passando al mirino abbiamo poco da dire, è lo stesso della 600D. Ingrandimento dello 0,85% e copertura del 98%. Il display invece presenta la maggiore novità, come si diceva poco sopra, con i comandi completamente selezionabili tramite semplici tocchi con un dito. Resta un 3” in formato 3:2, la risoluzione è la stessa (1,04 milioni di pixel) e completamente ribaltabile. Torno il sensore di prossimità, che era stato tolto dal precedente modello, il quale ascura il disply quando si avvicina l’occhio all’obiettivo, a tutto vantaggio della batteria.
La prova foto e video non presenta ulteriori novità e restano le ottime caratteristiche già presenti nella 600D. Non è semplice giudicare questa Canon 650D. Da un lato il nuovo che avanza fa sempre piacere, il problema è che Canon ultimamente sta avanzando sempre più lentamente, almeno per quanto rigurda questa fascia di prezzo. L’introduzione del touch screen da sola non può.